Team_3: tra Natura e Architettura

Componenti: Michele Boaretti, Cristina Cappai

Estratto dalla tavola dei riferimenti culturali:

“Il progetto “Tra Natura e Architettura” trae ispirazione da alcuni riferimenti bibliografici esaminati nel seminario di lettura critica, in particolare dal testo “Abitare la Natura” di Giovanni Michelucci. Il concetto di rapporto fra edificio e natura, che prevede una continuità fra il costruito e l’ambiente circostante, è stato interpretato nel progetto con una particolare attenzione al reperimento dei materiali costruttivi, ad esempio tramite l’impiego del legname proveniente da una gestione sostenibile e controllata dai boschi delle valli di Lanzo, in modo da non compromettere il delicato equilibrio delle riserve naturali.

Il nostro progetto si basa sul concetto che l’ambiente naturale del vicino parco La Mandria non finisce con il muro di cinta perimetrale, ma  al contrario, continua all’esterno e compenetra i nuovi insediamenti abitativi, così da non creare una separazione netta fra luoghi per la vita umana e luoghi per la vita “selvaggia”.

Questo concetto di natura incontaminata è condiviso anche dalla definizione di Giardino Planetario di Gilles Clement, che vede come unico limite delle aree naturali (i giardini) i confini terrestri, delimitando uno spazio chiuso, come nella definizione tedesca del termine “Garten”.

Il progetto risponde al concetto di integrazione con la natura tramite l’uso di grandi superfici vetrate che favoriscono una naturale illuminazione e alto soleggiamento che favorisce il riscaldamento degli ambienti interni durante la stagione fredda. In più la grande superficie vetrata, oltre ad alleggerire l’edificio, funge da elemento d’unione, almeno percettiva, fra ambienti esterni e ambienti interni.

La scelta di prevedere un rivestimento in legno rende più accogliente l’edificio alla vista, inoltre essendo il legno un materiale naturale, si armonizza perfettamente con il contesto circostante, dialogando con esso e rendendosi meno impattante.

Il tetto piano suggerisce un carattere contemporaneo dell’edificio, le forme squadrate lo rendono sobrio e  l’altezza limitata non entra in collisione con il contesto.

I serramenti vetrati contribuiscono a rendere varia la facciata in un continuo gioco di “pieni” in legno e “vuoti” in vetro.”

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