Il metodo

 L’impostazione degli atelier multidisciplinari prevede l’erogazione agli studenti delle tre discipline dell’Urbanistica, della Composizione architettonica e urbana e delle Strutture, in parallelo, in un calendario di tre lezioni a settimana per un totale di 18 ore per 14 settimane. Le lezioni si articolano secondo modalità differenti: dalla didattica frontale, più adatta a trasmettere nozioni teoriche proprie delle Strutture e dell’Urbanistica, a sopralluoghi, incontri con personalità esterne, seminari di lettura critica ed esercitazioni pratiche in aula, quali modalità consolidate di trasmissione della disciplina della Composizione Architettonica secondo il modello politecnico.


 Nell’impossibilità di impostare il lavoro procedendo anche cronologicamente dalla scala territoriale a quella architettonica fino a quella del dettaglio strutturale, i tre docenti hanno cercato di fornire contributi mirati alla definizione di momenti collettivi come tappe fondamentali del progetto. Gli studenti sono pertanto arrivati alla definizione dei calcoli urbanistici e di un masterplan generale a maggio. Nel frattempo hanno acquisito le nozioni teoriche di base della statica, consolidandole tramite un compito scritto a circa metà semestre.

Per la Composizione, hanno elaborato un ragionamento sulla cultura dell’abitare maturando una prima riflessione sulla propria condizione abitativa, tramite una esercitazione ex-tepore da svolgere in aula che prevedeva il ridisegno, a memoria, della propria abitazione. In seguito l’atelier ha proseguito le attività impostando revisioni collettive, in cui ogni gruppo illustrava ai colleghi il proprio lavoro e un seminario di lettura critica sui temi: Abitare; Rapporto Architettura_Natura; Relazione del progetto con il Contesto; Manifesti Teorici dell’Architettura. Ogni gruppo ha scelto una tema e ogni studente del gruppo ha poi effettuato una o più letture nell’ambito dello stesso tema, e dopo aver esposto pubblicamente le proprie considerazioni in aula in un momento seminariale, ha consegnato una relazione critica che ha avuto una valutazione.

Verso la  metà del periodo didattico, gli studenti sono così giunti alla definizione della struttura formale delle unità abitative per 2 e 4 persone in maniera empirica tramite la definizione spaziale dei volumi con modellini di cartone riciclato. A questo punto Maurizio Tiepolo e Graziella Roccella hanno cominciato a lavorare in compresenza pervenendo alla definizione delle forme di aggregazione urbana dei congegni tipologici elaborati dagli studenti. Una volta risolta l’impostazione del masterplan, la compresenza ha riguardato anche Paolo Napoli che, tramite revisioni collettive, ha cominciato a far ragionare gli  studenti sulle soluzioni strutturali da applicare ai singoli progetti.

A inizio giugno è stata data agli studenti la possibilità di realizzare prototipi in scala 1:200, 1:100 e 1:50 dei propri modelli abitativi presso il FabLab Italia. Gli studenti hanno avuto a disposizione l’uso di quattro macchine: una laser cutter, una fresa a tre assi, una 3d printer alle polveri e una 3d printer a estrusione di abs, e tramite il supporto di alcuni laureati volontari e dei referenti del FabLab, hanno elaborato i modelli.

Per l’esame finale, svolto nelle sessioni di luglio e settembre 2011, tutti i gruppi hanno presentato 8 tavole, una relazione tecnica, il modello alle opportune scale e un cd di raccolta di tutti i file, secondo il seguente schema:

Tav. 1 Urbanistica: Interpretazione dei dati

Tav. 2. Urbanistica: Definizione del Masterplan generale di tutte le 4 aree

Tav. 3. Composizione: Masterplan in Scala 1:500 della propria area

Tav. 4 e 5. Composizione: Progetto Architettonico: Piante, prospetti e sezioni, scale 1:200/1:100

Tav. 6: Composizione: Carattere dell’Architettura: Piante, particolari di sezione, scala 1:50

Tav. 7: Composizione: Riferimenti Culturali del Progetto

Tav. 8: Strutture: Calcoli e rappresentazione degli elementi strutturali

Alla sezione progetti è possibile visionare le tavole d’esame degli studenti.

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